Peak Food: problema - reazione - soluzione

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  1. malakangelo
     
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    Esistono tecniche di manipolazione delle masse che bisogna conoscere per cominciare a capire i meccanismi che stanno dietro a mutamenti indotti delle dinamiche sociali, legislative e geopolitiche. Una delle principali può essere definita dall'espressione "problema-reazione-soluzione". Funziona così: proporre apertamente di eliminare le libertà fondamentali, di iniziare una guerra, di centralizzare il potere o di tassare ulteriormente il contribuente, è controproducente, e senza delle motivazioni valide (almeno apparentemente) l'opinione pubblica si opporrà. É necessario, per poter perseguire i propri scopi, evitare di proporre apertamente e palesemente quelle cose, ricorrendo quindi al gioco sporco, ovvero alla strategia P-R-S. La sua attuazione, soprattutto avendo media [*1 - *2] e personalità di spicco dalla propria parte, è piuttosto semplice. La fase uno prevede la creazione di un problema. Potrebbe trattarsi di un "attacco terroristico", di una crisi economica [*3], di un'imminente e ipotetica catastrofe ambientale [*4]. Va bene qualsiasi cosa che faccia sentire insicuro e spaventato l'individuo e che quindi agli occhi dell'opinione pubblica richieda una "soluzione". Nella fase due entrano in gioco i mezzi di comunicazione, che portano a conoscenza dell'opinione pubblica quei "problemi" che sono stati creati ad arte, presentandoglieli in un'ottica completamente distorta e del tutto finalizzata a rendere "indolore", o quantomeno sopportabile, l'applicazione della terza fase. È essenziale trovare un "capro espiatorio", dal riscaldamento globale di origine esclusivamente antropica [*5] al saudita che vive nelle grotte afghane e mette in ginocchio la potenza militare più grande al mondo, contro cui scagliare i cittadini. Una specie di Emmanuel Goldstein portato dal romanzo alla realtà. Creata la situazione di emergenza, in modo tale che ciascuno percepisca come reale un problema creato artificialmente, la gente pretenderà che "si faccia qualcosa". A questo punto è sufficiente proporre apertamente le soluzioni ai problemi creati, che a fronte di un pericolo verranno accettate senza opposizione. Tra queste soluzioni, ovviamente, figurano la centralizzazione del potere, il licenziamento dei funzionari o dei politici che mettono i bastoni tra le ruote [*6], l'abolizione delle libertà fondamentali e un controllo (anche fiscale) più asfissiante sui cittadini. Grazie a questa tecnica, che sfrutta soprattutto l'emotività del singolo [*7], è facile manipolare la mente dell'opinione pubblica al punto che essa pretenderà, o comunque permetterà, che si introducano misure che, in circostanze normali, rifiuterebbe categoricamente. In questo periodo sta emergendo sempre più su scala globale la crisi del cibo [*8], soprattutto a causa dei sussidi che i governi concedono a chi passa da terreni agricoli per scopo alimentare a quelli per il biodiesel. Un problema che quindi garantisce un notevole spostamento di risorse finanziarie (sotto forma di denaro pubblico, forzatamente preso dalle tasche del contribuente) ai grossi gruppi come Exxon e Chevron, e dall'altra parte crea un problema alimentare che diventa una grande occasione per altri colossi.
     
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  2. NAGUAL TOLTECO
     
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    Operazione Northwoods
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    Memorandum del Piano Northwoods (13 marzo 1962) Documento completo in PDFL'Operazione Northwoods (Operation Northwoods) fu un piano concepito nel 1962 da altissimi dirigenti del Dipartimento (Ministero) della Difesa USA (tra i quali la massima autorità militare, il Capo degli Stati Maggiori Riuniti, generale Lyman Lemnitzer) allo scopo di suggestionare l'opinione pubblica statunitense ed indurla così a sostenere un attacco militare USA contro il regime cubano di Fidel Castro.

    Il piano, che finì per non essere mai messo in atto, prevedeva l'esecuzione di una serie di azioni - organizzate da entità governative USA - condotte sotto mentite spoglie e in maniera tale da farle apparire come dirette da entità esterne e contrarie al governo statunitense, inclusi attacchi terroristici (compreso l'uso di aerei di linea dirottati) da portare a termine contro il territorio nazionale degli Stati Uniti.

    Sino a quando, in tempi recenti, non sono venuti alla luce (a seguito di una richiesta del National Security Archive statunitense che si è avvalsa del Freedom of Information Act) documenti ufficiali declassificati del governo statunitense che provano in modo incontrovertibile la realtà di tale piano, voci ed informazioni giornalistiche relative alla sua esistenza erano sempre state definite come destituite di qualsiasi fondamento da parte delle fonti ufficiali.

    Il progetto del Piano fu presentato sotto forma di un documento intitolato "Justification for US Military Intervention in Cuba" (Giustificazione per un intervento militare statunitense a Cuba), un memorandum (pdf) presentato dai responsabili del Dipartimento della Difesa USA e degli Stati Maggiori Riuniti statunitense presso il Caribbean Survey Group (Gruppo di Studio sui Caraibi).

    Una bozza del documento recante un paragrafo già definito ed approvato fu presentata dagli Stati Maggiori Riuniti all'attenzione del Segretario (Ministro) alla Difesa Robert McNamara il 13 marzo allo scopo di sviluppare la pianificazione relativa, ma McNamara non diede corso a tale richiesta.

    Indice [nascondi]
    1 Contenuti del Piano
    2 Reazioni
    3 Voci correlate
    4 Bibliografia
    5 Collegamenti esterni



    Contenuti del Piano [modifica]
    In risposta alla richiesta di creare pretesti adatti a giustificare un intervento militare emessa da parte del colonnello Edward Lansdale, capo operativo del Progetto Cuba', il documento fornisce una lista di metodi (e, in alcuni casi, veri e propri schemi di pianificazione) che il suo estensore riteneva avrebbero creato consenso interno ed internazionale a favore di un intervento militare statunitense diretto contro Cuba.

    In tutti i casi questi metodi consistevano nell'esecuzione di attacchi terroristici contro gli USA concepiti in modo tale da farli apparire come ispirati o eseguiti per conto del regime cubano. Alcuni di tali attacchi prevedevano l'uccisione di cittadini innocenti. In tutti i casi il piano affidava un ruolo centrale ai cubani contrari al regime di Castro espatriati negli USA.

    Tra i metodi proposti vi erano:

    La diffusione di false voci e notizie che accusavano Cuba di produrre trasmissioni radio clandestine.
    La realizzazione di falsi attacchi, sabotaggi e disordini contro la base statunitense della Baia di Guantanamo a Cuba in modo tale che essi sembrassero ispirati e organizzati dal regime castrista.
    Il bombardamento con ordigni incendiari e l'affondamento di una nave da guerra statunitense ancorata presso la a base statunitense della Baia di Guantanamo a Cuba al fine di replicare quanto occorso alla nave da guerra USA USS Maine mentre era ancorata all'Avana nel 1898, episodio che offrì al governo statunitense il casus belli per dare il via alla guerra ispano-americana. In questo caso l'opzione raccomandata era quella di far saltare la nave con il suo equipaggio a bordo, allo scopo di fare vittime tra i marinai, mentre come scelta secondaria si suggeriva di attaccare una nave vuota, senza creare vittime reali, ma tenerdo comunque falsi funerali per celebrare i falsi caduti e poterne rivendicare vendetta).
    L'intimidazione di aerei civili USA, attacchi aria-terra contro navi cargo statunitensi e l'abbattimento di un aereo militare USA senza equipaggio (telecomandato) - ma fatto passare come dotato di equipaggio - tutti eseguiti da parte di caccia del tipo MIG (ossia dello stesso produttore di quelli in forza dall'aeronautica cubana, ma controllati dagli USA) avrebbero dovuto completare il piano come azioni complementari.
    L'abbattimento di un aereo militare USA telecomandato e mascherato per apparire come un aereo civile carico di studenti in vacanza. Questa era l'opzione preferita dagli Stati Maggiori Riuniti.
    Lo scatenamento di una "campagna terroristica" che includesse l'affondamento sia reale, sia simulato, di barche cariche di profughi cubani.
    Lo scatenamento di una "campagna terroristica" nella zona di Miami (dove si trovava e si trova una nutrita colonia di espatriati cubani), in altre città della Florida e finanche a Washington. Tale campagna avrebbe dovuto prendere di mira i cubani che cercavano rifugio negli USA, simulando l'affondamento o affondando realmente barche cariche di profughi dirette in Florida e attentando alla vita - anche cagionando loro ferite reali - di esuli cubani, il tutto facendo in modo che tali azioni avessero il massimo risalto possibile nei media.
    Il bombardamento con ordigni incendiari e la distruzione tra le fiamme di coltivazioni ad Haiti, nella Repubblica Dominicana o altrove facendone ricadere la responsabilità su Cuba.
    Secondo James Bamford nel suo libro Body of Secrets:

    « L'Operazione Northwoods, che aveva l'approvazione per iscritto del Capo e di tutti i membri degli Stati Maggiori Riuniti (degli USA, N.d.T.), richiedeva che si sparasse a persone innocenti nelle strade d'America; che si affondassero in alto mare barche cariche di rifugiati in fuga da Cuba; che si scatenasse un'ondata di terrorismo violento a Washington, D.C., Miami e altrove. Degli innocenti sarebbero stati incastrati (arrestati e accusati di crimini, N.d.T.) per attentati dinamitardi che non avevano commesso; degli aerei sarebbero stati dirottati. »


    Usando prove false, di tutto ciò sarebbe stato accusato Castro, dando in tal modo a Lemnitzer (il Capo degli Stati Maggiori Riuniti USA, N.d.T.) e ai suoi associati il pretesto del quale avevano bisogno per scatenare la guerra con il supporto dell'opinione pubblica interna ed internazionale.


    Reazioni [modifica]
    È stato sostenuto che il Presidente John F. Kennedy abbia personalmente rigettato il Piano, ma non esiste traccia ufficiale di tale evento. Il Segretario alla Difesa Robert McNamara esaminò e respinse la proposta e Kennedy rimosse il Generale Lyman Lemnitzer dall'incarico di Capo degli Stati Maggiori Riuniti poco dopo. Ciò malgrado, Lemnitzer divenne poco più tardi (gennaio 1963) Comandante Supremo della NATO.

    Le continue spinte dirette contro il governo cubano da parte di elementi interni alle Forze Armate ed ai Servizi Segreti USA (la fallita invasione della Baia dei Porci, il Progetto Cuba ecc.), sollecitarono il Presidente John F. Kennedy a cercare di porre un freno agli elementi governativi che, con il loro forte sentimento anticomunista, si mostravano inclini ad effettuare azioni aggressive ed unilaterali contro i movimenti comunisti nel mondo. Dopo l'episodio della Baia dei Porci, John F. Kennedy licenziò il direttore della CIA Allen W. Dulles, ed i suoi vicedirettori Charles P. Cabell Richard Bissell, rivolgendo quindi le proprie attenzioni al Vietnam.

    Kennedy prese inoltre misure per disciplinare le operazioni paramilitari e di Guerra Fredda condotte dalla CIA stendendo una Direttiva Presidenziale (NSAM, National Security Action Memorandum, Memorandum sulle attività della Sicurezza Nazionale) che spostava le competenze per le operazioni relative alla Guerra Fredda agli Stati Maggiori Riuniti e al Pentagono, oltre a imporre un notevole cambiamento di ruoli alla CIA, destinandola ad occuparsi esclusivamente della raccolta di informazioni. Il Presidente Kennedy morì assassinato a seguito di un attentato condotto contro di lui in circostanze mai definitivamente chiarite a Dallas nel Texas, il 22 novembre 1963.

    Sin dalla sua declassificazione il documento è stato citato spesso come prova di un precedente storico da parte di numerose teorie cospirative che fanno risalire alla responsabilità dei governi l'esecuzione di atti violenti ed il ricorso al terrorismo al fine di manipolare l'opinione pubblica. Tra queste vi sono quelle che sospettano che il governo USA sia in qualche modo responsabile degli attentati terroristici dell'11 settembre 2001.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Northwoods

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1 replies since 22/4/2008, 20:46   279 views
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