Escercito nelle città

Per "tutelare i cittadini" DA CHI? saranno proiezioni della nostra mente alterata?

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  1. malakangelo
     
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    ROMA - Militari dell'Esercito in strada insieme a poliziotti e carabinieri. Duemilacinquecento soldati a disposizione del ministero dell'Interno per pattugliare le città. Una concessione che avrà valore per i prossimi sei mesi ma che potrà essere rinnovata in futuro. I militari avranno qualifica di agenti di pubblica sicurezza; pattuglieranno le metropoli soprattutto di sera quando maggiori sono le esigenze di sicurezza.

    Scelti tra le missioni di pace. "Nelle scelte dei 2.500 - ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa illustrando l'accordo con il collega di governo degli Interni Roberto Maroni - sarebbe un peccato se non si utilizzassero coloro che hanno avuto esperienza di missione di pace, dove molti hanno svolti compiti di polizia".

    Il precedente: i Vespri siciliani. L'impiego dell'esercito con compiti di ordine pubblico non è una novità. L'ipotesi fu già sperimentata in Sicilia nella fase più cruciale della lotta alla mafia. A partire dal 1992, proprio all'indomani delle stragi Falcone e Borsellino, e fino al 1998, oltre 150 mila soldati furono a turno utilizzati nell'operazione "Vespri siciliani". Dopo alcune iniziali riserve, i "Vespri siciliani" riscossero il sostegno delle istituzioni e della società civile. Anche allora, il ministro della difesa dell'epoca Salvo Andò, rilevò che le forze armate "rappresentano una formidabile risorsa organizzativa per fronteggiare le emergenze vecchie e nuove".

    Coordinamento ai prefetti. L'emendamento a quattro mani Interni-Difesa sarà inserito nel decreto legge sulla sicurezza con un emendamento. "L'obiettivo - ha spiegato il ministro alla Difesa Ignazio La Russa - è quello di tutelare meglio la sicurezza dei cittadini, passando dal poliziotto di quartiere di giorno ad una pattuglia mista nelle ore prevalentemente serali". Le modalità di intervento saranno definite dal ministero degli Interni che coordinerà l'operazione in collaborazione con i prefetti.

    http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/c...-pattuglie.html
     
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  2. NAGUAL TOLTECO
     
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    ed io come sempre continuo a domandarmi, ma le telecamere che ci stanno a fare???

    possibile che servano solo per fini voyeristici? cioè ormai un pò tutte le città sono tappezzate di microspie di ogni tipo, xchè se c'è qualcuno dietro l'obiettivo che sta assistendo a un crimine non intervengono in diretta?? o se invece nn stanno a controllare costantemente xchè non intervengono cmq dopo che il fatto sia avvenuto anche in 24-48h?? mentre invece niente di tutto questo...
    sapete cosa penso?
    quando lavoravo una volta in un negozio a milano il proprietario che era un mio amico stava facendo mettere proprio in quel momento fresco fresco un impianto di sorveglianza con telecamere nel suo negozio, ne aveva messe circa una decina, e poi c'era un grande schermo alla cassa con i 10 riquadri delle 10 telecamere, alchè io gli dissi:
    scusami ma che senso ha che hai messo il monitor alla cassa? se quello che sta alla cassa non può incassare a guardare il monitor contemporaneamente....
    alchè egli mi rispose:
    no, ma + che altro le telecamere servono da deterrente x chi volesse rubare, vedendole si sente scoraggiato...

    ecco io penso che le telecare in città forse le hanno messe x delle ragioni analoghe a quelle del mio amico, da deterrente, visto che cmq qualsiasi cosa succeda in ogni caso non usano mai o quasi mai la registrazione...
     
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  3. malakangelo
     
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    CITAZIONE (NAGUAL TOLTECO @ 14/6/2008, 04:07)
    ed io come sempre continuo a domandarmi, ma le telecamere che ci stanno a fare???

    possibile che servano solo per fini voyeristici? cioè ormai un pò tutte le città sono tappezzate di microspie di ogni tipo, xchè se c'è qualcuno dietro l'obiettivo che sta assistendo a un crimine non intervengono in diretta?? o se invece nn stanno a controllare costantemente xchè non intervengono cmq dopo che il fatto sia avvenuto anche in 24-48h?? mentre invece niente di tutto questo...
    sapete cosa penso?
    quando lavoravo una volta in un negozio a milano il proprietario che era un mio amico stava facendo mettere proprio in quel momento fresco fresco un impianto di sorveglianza con telecamere nel suo negozio, ne aveva messe circa una decina, e poi c'era un grande schermo alla cassa con i 10 riquadri delle 10 telecamere, alchè io gli dissi:
    scusami ma che senso ha che hai messo il monitor alla cassa? se quello che sta alla cassa non può incassare a guardare il monitor contemporaneamente....
    alchè egli mi rispose:
    no, ma + che altro le telecamere servono da deterrente x chi volesse rubare, vedendole si sente scoraggiato...

    ecco io penso che le telecare in città forse le hanno messe x delle ragioni analoghe a quelle del mio amico, da deterrente, visto che cmq qualsiasi cosa succeda in ogni caso non usano mai o quasi mai la registrazione...

    e soprattutto perchè a questi interrogativi che ti sei posto che dovrebbero far riflettere chi crede nell'efficacia e nel vero scopo della videosorveglianza, nella quasi totalità dei casi non ci viene mai data una risposta valida? perchè anch'io ho notato che a queste domande si gira sempre intorno al discorso con affermazioni troppo superficiali "ehh,ma c'è troppa gentaglia in giro,servono per la vostra sicurezza!" ma da chi? cioè da chi ci dobbiamo tutelare e come ci dobbiamo tutelare se il numero dei rapinatori per esempio non è così elevato come di vogliono fare credere, e come ci tuteliamo se come giustamente dici le forze dell'ordine arrivano sempre in ritardo e spesso questi rapinatori lavorano per le mafie,cioè per lo stato,alla fine come dice anche Icke "chi ci guadagna in tutta questa sorveglianza e cos'hanno da guadagnare"?
    anch'io una volta ho smerdato un guardia in un supermercato qui a roma,in pratica all'inizio m'imbustarono lo zaino all'entrata,poi quando andai a provarmi una maglia nel camerino m'ero scocciato di vedere lo zaino co sta busta,allora l'ho levata dentro il camerino fregandomene del regolamento,tanto ho pensato con tutte le telecamere e le spie che ci sono nel supermercato,di che mi dovrei preoccupare?allora quando esco sento all'altoparlante una signora della direzione che con tono agitato chiamava urgentemente la guardia giurata per farmi controllare,arrivato prima della cassa mi trovo la guarda giurata davanti e i commessi che mi osservavano con aria di sfida,come se avessi fatto chissachè, e mi fa andiamo nello sgabuzzino che ti devo controllare, e in sostanza dopo avermi controllato lo zaino c'è rimasto male giustificandosi che molti si fregano le placche dei lettori mp3, quando mp3 in quel piano non ce n'erano,e io gli faccio a cosa servono tutte ste telecamere che avete se non siete in grado di sapere se ho rubato o meno e avete solo dei sospetti?a sto punto per farlo stare zitto gli dico se vuoi potete farmi una radiografia così potete verificare se ho ingerito qualcosa:lol: c'è rimasto male! :lol: e m'ha lasciato stare,vabe per farla breve a cosa servono davvero se con le parole ci tutela da un nemico immaginario o da un potenziale furto ma nei fatti i tempi di utilità della telecamera sono lenti? cioè è vero che spesso quando rapinano una banca li beccano spesso dopo qualche giorno, ma non beccano mai chi sta in alto nella piramide e inoltre credo siano una grossa invasione della privacy, anche perchè basterebbe non fare degenerare fino a sto punto la situazione,cioè non fare arrivare la gente al punto di essere portata a rubare,perchè non riesce a vivere o perchè cresce in un ambiente dov'è la norma rubare o puntare una pistola, perchè non tentare di migliorare dando un ottimo esempio dall'alto?possibile che sanno risolvere certi problemi sono con la videosorveglianza?
     
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  4. malakangelo
     
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    Ecco cosa riporta il “Rapporto Urban Operations in the Year 2020” redatto dalla RTO (Studies Analysis and Simulation Panel Group, SAS-030).
    La RTO, l’Organizzazione per la Ricerca e la Tecnologia della NATO è il centro di convergenza delle attività di ricerche/tecnologiche (R&T) per la difesa in seno della NATO.
    L’Operazione Terrestre o Operazione Urbana (UO-2020) all’orizzonte dell’anno 2020 è uno studio che esamina la natura probabile dei campi di battaglia, i tipi di forze terrestri le loro caratteristiche e capacità.
    Lo studio ipotizza l’andamento della popolazione mondiale entro l’anno 2020. Entro questa data il 70% della popolazione mondiale vivrà all’interno di zone urbane.
    Il numero delle persone nel mondo supererà i 7,5 miliardi e ciò sarà causa di una spaventosa crescita demografica nelle città e/o metropoli incrementando l’urbanizzazione, provocando povertà, scontri e tensioni sociali.
    La necessità di una presenza (militare) massiccia e dominante, tanto morale quanto psicologica, spesso su periodi di tempo prolungati, resterà una caratteristica unica e persistente delle Operazioni Urbane. Questa necessità entrerà nel conflitto attraverso la domanda pressante da parte del mondo politico e del grande pubblico per azioni rapide, decisive e chirurgiche…

    Ricapitolando:
    - le guerre future saranno all’interno delle città;
    - avremo eserciti lungo le strade (NATO o forze militari preposte);
    - dal punto di vista psicologico sarà normalissimo avere militari armati in città;
    - politici e cittadini richiederanno l’intervento dell’esercito;
    - le forze militari utilizzeranno ogni sorta di arma (letale e “non-letale” ad alta energia);
    - sommosse, scontri sociali, manifestazioni potranno essere sedate dall’esercito…
    - stiamo andando verso la costituzione di uno “Stato militarizzato”.

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    Esercito a pattugliare le strade delle grandi città.
    Ma solo per pochi mesi?
    Antonio Camuso – Osservatorio sui Balcani – 25 giugno 2008

    Manovra propagandistica del governo Berlusconi o naturale conseguenza di piani decisi da oltre dieci anni da alcuni paesi della NATO?

    Questa affermazione non è l'ennesimo tentativo maldestro di voler accollare a carico dell'Alleanza militare occidentale oscuri disegni di militarizzazione della nostra società, bensì il frutto di nostre ricerche su alcuni progetti, condotti sotto la guida del Pentagono e riguardanti l'uso degli eserciti nelle megalopoli del futuro.
    Si tratta del lavoro di esperti NATO UO 2020 nel gruppo di studio SAS 30 Urban Operation in the year 2020 , al quale partecipano dal 1998 esperti di sette Nazioni della NATO ( Italia, Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda e Stati Uniti d'America ) e che ha gettato le basi per l'evoluzione dell'impiego dello strumento militare nello scenario più probabile del prossimo futuro.

    Lo studio NATO U.O. (Urban Operations) 2020
    Questo studio, ultimato negli ultimi mesi del 2002 e reso pubblico nei primi mesi del 2003, prima della guerra in Iraq, rende esplicito come in maniera omogenea il nocciolo duro del militarismo mondiale ritiene più che probabile le città del futuro come campo della Battaglia Finale, quella per la sopravvivenza del sistema capitalista e che il ruolo dello strumento militare avrà un carattere dominante anche in quelle che sembrerebbero essere normali operazioni di polizia urbana.
    E' l'ambiente urbanizzato che si qualifica come il contesto nel quale l'Umanità del ventunesimo secolo condurrà una difficile vita: le sterminate megalopoli abitate da decine, se non centinaia, di milioni di esseri umani concentreranno nel loro interno tutte le contraddizioni della società capitalista allo stadio supremo.

    Differenze di classe e azzeramento dei servizi sociali capaci di attutire il senso diffuso di ingiustizia, degradamento delle complesse regole di interazione tra diversi strati della popolazione, scarsità di cibo e di lavoro genereranno forti conflitti tra diversi strati sociali,coinvolgendo il sistema statale locale e/o organismi e attività multinazionali
    In questo contesto che le normali forze di polizia non saranno in grado di condurre operazioni tra folle "ostili" o semplicemente "complici" dei nemici da colpire e neutralizzare senza il rischio di forti perdite o addirittura ritirate catastrofiche da banlieus in fiamme. Rischi di effetto domino su scala mondiale con scene di folle tumultuanti, affamate e disperate che assaltano centri commerciali, quartieri dell'alta borghesia e centri di potere provocherebbe il panico nell'intero sistema capitalistico. L'invio dell'esercito condotto con armi tradizionali e all'ultimo momento potrebbe essere addirittura controproducente scatenando ancor più le folle e i partiti di opposizione.
    Per questo motivo nello studio UO2020 si consiglia così di iniziare gradatamente in base alle necessità ad utilizzare l'esercito in funzione di ordine pubblico man mano che la crisi mondiale quella che è ipotizzata per il 2020, si avvicina.

    Piccoli interventi crescono.
    Nel frattempo ogni paese aderente a questo gruppo compresa l'Italia deve finalizzare reparti appositi che si specializzino per condurre le operazioni di contenimento delle folle e di controllo del territorio compresi i rastrellamenti a caccia di sovversivi ed agitatori nei quartieri.

    Il ruolo italiano nella costituzione dell'esercito internazionale antisommossa
    L'Italia in questo campo ha proposto la possibilità di sviluppare nuove specializzazioni e di preparare personale addestrato a muoversi e combattere negli ambienti urbani ove occorre isolare quartieri, edifici, abitazioni, ma anche padroneggiare gli impianti di comunicazioni e distribuzione dell'energia e dell'acqua.
    In effetti l'Italia è considerata da USA e Gran Bretagna come uno di migliori fornitori di personale addestrato ad operazioni antisommossa a partire dai reparti dei Carabinieri che sono inquadrati, principalmente nell'area balcanica nelle MSU.

    Da quando l'Italia si è impegnata a fornire personale nelle guerre umanitarie, aree militari sono state attrezzate per ricostruire ambienti urbani e rurali dove si addestrano carabinieri, parà, assaltatori e bersaglieri che vanno ad operare all'estero, mentre gli stessi reparti di polizia militare sono addestrati realmente, nell'ambiente metropolitano, con l'impiego di ordine pubblico quotidiano sul territorio nazionale e sono gli stessi che presto grazie al nuovo decreto sulla sicurezza del governo berlusconi vedremo operare nelle grandi città e a guardia di siti di rilevanza nazionale: discariche centrali nucleari in costruzione, termovalorizzatori ecc.
    Addestramenti sul territorio nazionale sono stati condotti da tempo come per esempio quello del 28 febbraio 2003 che si concludeva presso il Centro di Addestramento alle CRO (Crises Response Operation/Operazioni di risposta alle crisi) di Cesano con la certificazione del 2° Corso per Istruttori della Forza Armata di "Controllo della folla" .
    Corso svolto alle porte della capitale dal 17 al 28 febbraio condotto da istruttori della 2a Brigata mobile dei Carabinieri a cui hanno preso parte 7 Ufficiali, 19 Sottufficiali e 3 Vfb. E in cui a far da comparse nel ruolo dei sovversivi tumultuanti c'erano 50 Volontari in Ferma annuale del 7° Reggimento Bersaglieri.
    La ricerca ossessiva di sistemi di controllo della popolazione ha nello studio NATO UO2020 alcune parziali risposte di natura tecnologica.

    Il Reparto Logistico - Progetto tecnologie avanzate.
    Nello Stato Maggiore dell'Esercito Italiano è il Reparto Logistico- Progetto tecnologie avanzate che sta curando l'applicazione di quanto appreso nel Gruppo di lavoro NATO Urban operations 2020.
    Lo Scenario URBAN WARFARE coniugato alla lotta al terrorismo globale, ovvero a tutto ciò che potrebbe essere pericoloso all'Impero Globale è affrontato su tutti i suoi aspetti, fuorchè le motivazioni che potrebbero essere le radici di forme di contestazione "estreme" , quale anche quella del passaggio dalla opposizione politica a quella armata.

    I ROBOCOP imperiali.
    Il futuro soldato che l'Esercito Italiano impiegherà per le operazioni urbane sarà dotato oltre che da armi convenzionali ultratecnologiche, come già spiegato nel paragrafo "il sistema soldato", anche di sistemi d'arma bivalenti letali /non letali. E' un esigenza che nasce dalle numerose operazioni di "guerra umanitaria" nelle quali il nostro esercito da oltre un decennio è pienamente coinvolto con le operazioni all'estero, ma anche dall'esperienza di operazioni di polizia ed ordine pubblico interno nelle quali esso si è trovato a collaborare con altre forze di polizia ( es. Vespri siciliani) o operare autonomamente (operazioni antimmigrazioni controllo coste del Salento)od infine in occasione di summit internazionali (es. Genova 2001 o Pratica di Mare 2003).

    Il programma armi non letali.
    Nel programma "non lethal weapons" redatto dallo Stato Maggiore Esercito sono previste le forniture ai reparti di una nuova famiglia di bombolette spray al peperoncino di diverse dimensioni e portata, tali da essere utilizzate efficacemente contro gruppi composti da numerose persone o contro singoli. Queste bombolette diventeranno così una dotazione base montata sui mezzi dell'esercito, blindati, carri armati, jeep ma anche come "arma da fianco" per ogni singolo soldato impiegato in "operazioni umanitarie".
    Con queste specifiche l'esercito italiano sta finanziando piani di ricerca e sviluppo in collaborazione con le industrie interessate sia italiane che estere.

    Per le operazioni antisommossa e di controllo urbano lo stato maggiore dell'esercito italiano sta definendo un programma di sviluppo di armi letali/non letali, in particolare fucili automatici dotati di puntamento ottico, che farebbero uso di "proiettili ad alta deformabilità e ad energia cinetica costante.”
    A causa di problemi di bilancio solo poche risorse finanziarie sono state potute esser destinate a questi avveniristici progetti, ma ora che con il plauso del parlamento e dell'opinione pubblica spaventata da clandestini e microcriminalità, vedremo i blindati dell'esercito aggirarsi per i nostri quartieri, le richieste di migliori e più consone dotazioni si faranno pressanti.

    Grandi affari quindi per le industrie che con molta discrezione da 10 anni (con l'assenso di governi di centro sinistra e centrodestra succedutisi alternativamente) a questa parte stanno tessendo una lunga rete trasversale di simpatie e di interessi e che non vedono l'ora di mostrare l'efficacia dei nuovi prodotti sui corpi di clandestini, accattoni, prostitute, drogati e scippatori, prima o poi su sovversivi contestatori di una società che produrrà miliardi di diseredati e un pugno di nababbi, infine sull'umanità sofferente del terzo millennio.

    Antonio Camuso
    OSSERVATORIO SUI BALCANI DI BRINDISI
    Stralcio e integrazione di uno studio sulla militarizzazione nelle megalopoli del futuro, ad opera dello stesso autore

    http://www.disinformazione.it/Urban_operations_2020.htm
     
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  5. malakangelo
     
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    Sicurezza, pattuglioni in 10 citta'
    A Roma, Milano, Napoli e Padova, decisione a breve
    (ANSA) - ROMA, 8 LUG - Roma, Milano, Napoli, Padova e forse Venezia sono alcune delle 10 citta' italiane in cui da agosto, dovrebbero partire i 'pattuglioni' misti. Lo ha annunciato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, precisando pero' che le richieste per l'invio delle pattuglie formate da soldati e forze di polizia, previste dal decreto sicurezza, sono arrivate da piu' parti e che la decisione definitiva su dove saranno schierati i militari sara' presa a fine mese.

    http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus//t..._108239103.html
     
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4 replies since 14/6/2008, 00:41   147 views
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